ARSAC

La biodiversità delle specie di tartufo del territorio del Pollino

di Luigi Gallo(*), Claudia Riccioni (**), Beatrice Belfiori (**) e  Andrea Rubini (**) 

 (*) Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) – Ce.D.A. n.2 – Castrovillari (CS). Email: luigi.gallo@arsac.calabria.it 

(**) CNR-Istituto di Bioscienze e Biorisorse (IBBR) Unità Organizzativa di Supporto di Perugia. Email: andrea.rubini@cnr.it

 

Il tartufo è un prodotto di alto pregio, infatti alcune specie spuntano prezzi di mercato molto remunerativi per i raccoglitori (Tartufai) di questi funghi. Da molto tempo, nel territorio del Parco Nazionale del Pollino ed in particolare nella zona di Castrovillari, in Provincia di Cosenza, si svolge una proficua attività di ricerca e raccolta dei tartufi che spontaneamente fruttificano. Questa attività si è inizialmente diffusa come hobby, ma, attualmente, considerato anche il momento di crisi economica e la scarsa offerta di lavoro, essa può rappresentare una valida forma di integrazione del reddito e, in alcuni casi, dare luogo a una vera e propria nuova occupazione. I raccoglitori di tartufo, appassionati ed esperti conoscitori del territorio del Pollino, di recente, hanno costituito un’associazione denominata “il tartufo e la sua cultura” di cui è presidente l’esperto “Tartufaio” Salvatore Argentano. Il gruppo di “Tartufai” di Castrovillari opera da circa 30 anni e ha una approfondita conoscenza del territorio del Parco Nazionale del Pollino dove sono presenti varie specie di tartufi.

L’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese attraverso la struttura territoriale il Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 di Castrovillari e l’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR, UOS di Perugia (IBBR-PG), allo scopo di caratterizzare la biodiversità di questi funghi e di valorizzare il “tartufo del Pollino”, da alcuni anni, hanno avviato una collaborazione. Dalle prime indagini svolte sul territorio e dalle notizie raccolte attraverso le interviste effettuate ai “Tartufai” locali, risulta che l’area interessata dove si ricercano i tartufi comprende quasi tutti i comuni compresi nel Parco Nazionale del Pollino. In particolare è emerso che alcune aree sono particolarmente vocate per il tartufo. Per esempio vi è una vasta area quasi contigua in Provincia di Cosenza che interessa il territorio dei Comuni di Frascineto (località Commenda di Malta), di Castrovillari (località Santo Iorio, Marcellina e Conca del Re), di Morano Calabro (località Pianetta di mazza canino, masistro, povella), Saracena (località Novacco, Tavolara) Mormanno (località Falaschere, acqua della pietra, valle stura) dove si raccolgono molte specie di tartufo. Le specie di tartufo che si ritrovano con maggiore frequenza nel territorio del Parco sono: i tartufi neri invernali come il T. mesentericum ed il T. aestivum f. uncinatum che vengono raccolti prevalentemente nelle faggete, il tartufo uncinato eccezionalmente anche nei boschi di abete, ad una altitudine compresa tra 800 e 1400 m s.l.m. Sempre nel periodo invernale, nei mesi da ottobre a gennaio nei pioppeti e nei boschi di quercia viene raccolto il pregiato tartufo bianco T. magnatum e il T. brumale f. moschatum. Nel periodo che va da giugno a settembre viene invece raccolto il T. aestivum nei boschi di roverella, spesso in presenza di specie arbustive quali ginestra, rosa canina, ecc. ad una altitudine compresa tra i 300 e gli 800 m s.l.m. Nel periodo primaverile è inoltre frequente il ritrovamento del tartufo bianchetto (T. borchii e altre specie simili) soprattutto nei boschi di pino (Gallo et al. 2013).

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Ultima modifica 23 Ottobre 2023

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